venerdì 2 aprile 2010

INTERcettazioni, ovvero la banda degli onesti


Ci avevano detto che l'Inter era estranea alle inchieste raggruppate sotto il nome di Calciopoli, tanto è vero che non esistevano intercettazioni relative a telefonate tra dirigenti interisti e arbitri o designatori. Altre società sono invece state giudicate sporche e colpevoli solo per aver fatto tali telefonate. Oggi si scopre che in realtà anche Moratti e Facchetti telefonavano a Bergamo, lo frequentavano a cena e parlavano di arbitri, designazioni, guardalineee... Allora oggi gli interisti ci dicono che non conta aver fatto una telefonata, ma quel che si è detto. Ma per Meani, Moggi, Lotito, Della Valle non bastava anche solo il fatto di aver telefonato?

Ci avevano detto che l'Inter era estranea alle inchieste di Calciopoli perchè la giustizia sportiva ne aveva escluso qualsiasi tipo di coinvolgimento, non avendo registrato nemmeno una telefonata. Oggi si scopre che la giustizia sportiva non ha valutato le intercettazioni tra Moratti-Facchetti e i designatori semplicemente perchè non erano state rese disponibili. Motivo? A detta degli investigatori è stata una svista. Ma l'Inter non aveva detto di non aver mai telefonato a Pairetto e Bergamo?

Ci avevano detto che l'Inter era l'unica società onesta, a differenza di quante avevano violato i principi di lealtà sportiva. Poi si è scoperto che gli onesti pedinavano un loro calciatore, lo spiavano e lo intercettavano, sempre ovviamente nel rispetto della lealtà sportiva. Finalmente oggi il calciatore in oggetto chiede che sia fatta giustizia.

Ci avevano detto che l'Inter era legittimata a vedersi assegnato lo scudetto revocato alla Juventus perchè le sentenze devono essere accettare. Oggi vediamo che ogni sentenza emessa dal giudice sportivo viene contestata dall'allenatore e, come pecore tosate di fresco, a ruota da presidente, giocatori e tifosi. Le decisioni prese dal giudice in campo, ovvero l'arbitro, vengono platealmente e puntualmente sporcate da sospetti e insinuazioni. Ma le sentenze non devono essere rispettate?

Ricapitolando: nessun dirigente interista ha mai telefonato ai designatori e infatti non esistono intercettazioni, quindi ne consegue che la giustizia sportiva ha constatato la totale estraneità ai fatti di Calciopoli. L'Inter è l'unica società onesta in serie A.

Peccato che le intercettazioni ci fossero, ma incredibilmente furono dimenticate al momento della messa agli atti. Perchè il fatto è ancora più grave: non è vero, come si poteva pensare, che Telcom Italia, legata a doppio filo all'Inter, avesse dato inizio a intercettazioni selettive su commissione; pare invece evidente che qualcuno abbia (avuto) il potere e l'autorità di scegliere quali intercettazioni consegnare agli inquirenti e quali no.

Gli sportivi italiani, interisti esclusi, attendono ancora di sapere quale sia e chi c'è dietro al grande scandalo preannunciato lo scorso anno dal sig. Mourinho. E attendono anche di sapere quando finirà questa farsa dell'interista onesto in un mondo di disonesti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

farsopoli 2006 gli Italiani, presi in giro nell'anno 2006 Vogliono la Verità, "piaccia o non piaccia" a qualcuno.