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mercoledì 11 maggio 2011
Vogliamo il mondo e lo vogliamo adesso!
We want the world and we want it... now! Così cantava Jim Morrison, forse ubriaco, forse no, certamente consapevole del momento che stava vivendo e di quel che gli succedeva intorno. Erano i tempi di Power to the people di John Lennon, erano i tempi in cui le cose stavano cambiando. The times they are a-changing, aveva gracchiato Bob Dylan solo pochi anni prima. Il love power, gli hippie, i figli dei fiori, il pacifismo, i diritti civili, la lotta al razzismo... Erano, inutile negarlo, anche i tempi delle droghe di massa, degli acidi e dei grandi concerti a base di erba e rock 'n' roll: in un certo senso i primi rave party, ma con meno sballo e più ballo.
domenica 27 giugno 2010
Canto per Ustica
Ottantuno voci, bisbigli, grida, sospiri... che attendono giustizia. Il 27 giugno 1980 un DC9 della compagnia aerea Itavia si inabissa al largo dell'isola di Ustica, portando con sè 77 passeggeri e quattro membri dell'equipaggio. Incidente? Cedimento strutturale? Attentato? Molte le ipotesi, nessuna verità.
martedì 6 aprile 2010
Italiano, lingua morta nell'Europa che avanza
L'Unione Europea ha stabilito che i concorsi per il personale interno saranno in linua inglese, francese e tedesca. Niente italiano, dunque. Indovinate come è stata presa questa decisione dalle nostre istituzioni? Uno scandalo! Il ministro per le Politiche europee Andrea Ronchi ha definito "inaccettabile" questa presa di posizione, annunciando un imminente e sdegnato ricorso.
sabato 20 marzo 2010
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin - Io non dimentico
Oggi ricorre l'anniversario della morte di Ilaria Alpi, giornalista Rai, e dell'operatore Miran Hrovatin, uccisi da un commando armato somalo a Mogadisco il 20 marzo del 1994. Non ho sentito alcun ricordo sui media oggi, e allora voglio farlo io, nel mio piccolo. Perchè quelle morti non hanno avuto ancora giustizia, non hanno avuto la dignità di una verità oltre ogni ragionevole dubbio. Un altro mistero italiano. Un'altra storia di questa Italia che dimentica.
lunedì 16 novembre 2009
L'Italia del rugby quale Italia è?
domenica 4 ottobre 2009
L'Italia che dimentica
Il titolo di questo post doveva essere L'Italia dimenticata, ma poi mi sono reso conto che sarebbe stato banale. I misfatti che ogni giorno avvengono nel nostro paese, volutamente con la lettera minuscola, ci hanno assuefatto. I politci disonesti sono diventati un luogo comune, l'aria inquinata un dato di fatto, i morti nelle stragi (Ustica, Italicus, Moby Prince, Piazza Fontana, Stazione di Bologna e avanti così) un inevitabile dazio da pagare nell'ambito di una guerra senza vincitori nè vinti.
E noi italiani protestiamo, ci indignamo, ci ammucchiamo nelle piazze dietro slogan riciclati e lanciamo insulti e maledizioni. Poi ci sono quelli che avrebbero tutti i motivi per essere arrabbiati, i parenti delle vittime, i truffati, i malati e i deboli, ma loro hanno ben altro cui pensare che scendere nelle piazze. Loro sono l'Italia dimenticata, ma forse è un bene che uno stato come quello italiano si dimentichi di loro: hanno già sofferto abbastanza.
E allora se da una parte c'è questa Italia che piange, dall'altra c'è quella che grida. E' appunto l'Italia che dimentica, è l'Italia che vuole restare com'è perchè crescere significa fatica. E' l'Italia che attende una nuova tragedia per potersi lamentare e imprecare, cercando a tutti i costi un nome, un partito o un'idea da colpevolizzare. E già c'è chi sta contandosi i soldi in tasca, freschi freschi di tragedia. Soldi che puzzano di morte.
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