giovedì 10 giugno 2010
Bambini si muore
Due episodi accaduti a migliaia di chilometri l'uno dall'altro, per motivi diversi e in contesti del tutto differenti. L'unico aspetto che li accomuna è la morte di due bambini. Al confine tra Stati Uniti e Messico un ragazzino di quindici anni è stato ucciso dalle guardie di frontiera perchè tentava di entrare illegalmente nel paese. Si chiamava Sergio Guereca e insieme ad altri immigrati ha cercato di raggiungere El Paso, il primo avamposto americano oltre il confine con il Messico.
L'agente della polizia di frontiera ha sopreso i clandestini e ha pensato bene di aprire il fuoco, uccidendo il ragazzino. Già iniziate le classiche congetture: era un trafficante di clandestini, aveva precedenti, aveva lanciato pietre verso l'agente. Pietre. Un video dimostra il contrario però.
Dall'altra parte del mondo un bambino di sette anni è stato sequestrato, processato e giustiziato dai talebani perchè accusato di essere una spia per conto del governo afghano. I talebani non hanno voluto commentare e di questo siamo tutti molto grati perchè come si potrebbe commentare l'uccisione di un bambino di sette anni senza passare per mostri?
Due bambini, uno in cerca di una vita migliore, l'altro ancora troppo piccolo per averne una di vita. Si chiede sempre di fermare la guerra ed è giusto che sia così, ma se non si esita nemmeno davanti a un bambino, a due occhi impauriti, come si può pensare che ci si fermi di fronte a eserciti e truppe?
L'uccisione di un bambino è una sconfitta per tutta l'umanità.
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