venerdì 22 gennaio 2010
Giudici, giudizi e pregiudizi
Luigi Tosti è un magistrato, anzi era. Il CSM lo ha rimosso dall'ordine per essersi rifiutato di tenere udienze in aula, da maggio 2005 a gennaio 2006: motivo, la presenza del crocifisso. Giustizia è stata fatta? Forse sì, certo è che scoprire che ogni tanto la giustizia riesca a giudicare se stessa - ovvero i propri membri - è qualcosa che va sottolineata e salutata con soddisfazione.
Il dott. Tosti era un magistrato al cui giudizio sono state sottoposte decine di vite e altrettante sarebbero potute finire nelle sue mani nei prossimi anni. Magari anche le vostre. Nel suo discutibile blog, che mi guardo bene dal linkare, Tosti dimostra tutta la sua maldisposizone nei confronti della Chiesa, ma non solo. Posto che il credo religioso sia una questione privata, diventa pubblica nel momento in cui influisce sulle vite degli altri.
Ma voi vi sentireste tutelati da un magistrato incapace di svolgere il proprio lavoro senza pregiudizi? E chi ci assicura che come sia contrario alla esposizione del crocefisso, non lo possa essere anche su questioni politiche, etniche...?
Va detto che Luigi Tosti è stato assolto dalla Corte di Cassazione che ha annullato una precedente condanna a 7 anni di prigione e un anno di interdizione dai pubblici uffici; ma sebbene un fatto non costituisca reato, può comunque mettere in dubbio la capacità di giudizio equilibrato di un uomo, a maggior ragione di un magistrato. Nelle aule di tribunale il dubbio non dovrebbe esistere mai, a nessun livello.
Personalmente sono favorevole alla indipendenza della magistratura, a condizione che siano i magistrati, per primi, ad essere indipendenti da qualsiasi pregiudizio nello svolgimento del loro lavoro.
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