martedì 27 ottobre 2009

Marrazzo, tra politica e gossip



Non volevo parlarne, perchè non vorrei che questo diventasse un blog politico, ma mi è stato chiesto cosa ne pensassi dell'affaire Marrazzo e allora dedico solo poche righe. Per chi non avesse seguito le cronache in questi giorni, faccio un breve riepilogo: Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio, è stato ricattato da quattro carabinieri che lo avevano sorpreso in un appartamento alla periferia di Roma in compagnia di un transessuale. Su un tavolino è stata trovata della cocaina (sulla cui provenienza non c'è tuttavia certezza), nelle tasche dei carabinieri sono finiti assegni con la firma di Marrazzo per un totale di 20.000 euro, estorti con la minaccia di rendere pubblica tutta la faccenda.

Marrazzo dapprima ha negato, poi ha subito ammesso di aver ceduto al ricatto perchè colpito in una sua debolezza personale. Le sue frequentazioni extra coniugali andavano avanti da ben 7 anni, naturalmente senza che moglie e figli ne sapessero nulla. Agli incontri il presidente Marrazzo si recava utilizzando l'auto blu, un bene dello Stato concessogli per l'esercizio delle sue funzioni pubbliche. La reazione politica è stata immediata: a dire il vero è stata più preventiva e difensiva da parte del partito cui appartiene Marrazzo (Pd) che non accusatoria e persecutoria ad opera di esponenti della maggioranza. In via preventiva, Marrazzo si è autosospeso dalla presidenza della Regione Lazio, adducendo motivi di salute, ovvero da uno stato di stress eccessivo. Fine della cronaca.

Personalmente trovo più grave l'aver utilizzato un bene pubblico - l'auto blu - per suo uso privato, piuttosto che aver frequentato un transessuale. La sfera sessuale rientra nella riservatezza di ogni cittadino libero di questo Paese e come tale non dovrebbe diventare materia di scontro politico. Chiaramente se reato c'è stato (favoreggiamnto della prostituzione, possesso e spaccio di stupefacenti...), questo andrà perseguito dalla magistratura. Ma sul piano politico non trovo giustificate le eventuali richieste di dimissioni.

Un politico deve essere giudicato per il suo ruolo pubblico, per l'esercizio delle sue funzioni e per eventuali irregolarità ad esse associate. Se poi di notte, in casa propria o di altri, come privato cittadino ha usi e costumi sessualmente deviati, ma che non influiscono sulla sua attività di amministratore, perchè deve dimettersi? Per una questione morale, si dirà: se di morale si vuole parlare, in politica, lo si dovrebbe fare per molti altri aspetti, dagli stipendi ai privilegi... o la morale esiste sempre e per tutti, o non esiste mai. Posto che è un dato di fatto che la politica italiana non ha mai avuto senso morale, trovo fuori luogo tirarla fuori occasionalmente secondo le necessità.

Che poi il singolo individuo non si senta più psicologicamente idoneo a svolgere il proprio lavoro, è un'altra questione; trovo invece pienamente giustificate le dimissioni per reati o irregolarità direttamente legate all'amministrazione della cosa pubblica.

Tornando al caso specifico, Marrazzo ha evidentemente sbagliato a non denunciare i carabinieri che lo hanno ricattato, è stata più forte la vergogna del coraggio; ha sbagliato anche a usare l'auto blu per andare dal trans. Politicamente le colpe, secondo me, finiscono qui.

Dopo aver invaso la televisione, ora il gossip sta trovando ampio e preoccupante spazio anche sui quotidiani (escort, feste in case private, calzini turchesi...): sono queste le notizie per le quali è stato paventato il pericolo di bavaglio all'informazione? E' per pubblicare questi pettegolezzi che si è scesi in piazza? E' questa la battaglia da combattere in nome della libertà di stampa?

Se la risposa è sì, allora è una battaglia persa in partenza, una battaglia per cui non vale la pena lottare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bella la foto del "transista" dietro al papa, ottima scelta! Proprio a partire dalla foto, faccio 2 considerazioni e tiro la conclusione.
1) chi vuole il potere è, non sempre ma spesso, un ingordo, cioè vuole tutto e più ha, più vuole. Marrazzo voleva il potere politico, il prestigio, il denaro che ne consegue e lo ha avuto. E poi voleva anche andare col trans, insomma non riteneva di dover rinunciare a nulla. Nessuna considerazione lo ha fermato, del tipo: sono già un privilegiato, ho una famiglia, mi dico cristiano e difendo i valori della famiglia, c'è gente che mi ha eletto e magari si fida, vado dal trans con l'auto blu a spese di tutti, chissà in quanti mi hanno già visto e hanno capito, etc etc... No, più hanno e più vogliono! E allora è giusto che, come nei paesi protestanti, scenda la mannaia anche quando rubano una penna in ufficio. Perché se rubano una penna, possono fare di tutto. Occorre pretendere dai politici uno standard morale non uguale, ma superiore alla media, e chi non può sostenerlo se ne stia lontano dalla cosa pubblica, tanto mica è il dottore che ordina di fare politica... anzi, tutti sappiamo bene che si cercano, forse non solo ma certo anche, potere e privilegi.
2) nel tuo post hai dimenticato una cosa fondamentale: che Marrazzo era super-ricattabile. Gli ha telefonato addirittura Re Silvio per avvertirlo del filmato compromettente! E mica gli ha detto di andare a denunciare tutto, no, gli ha detto "ti do i contatti così ti compri il filmato e metti tutto a tacere." Ma ormai sapeva, e come lui, chissà quanti sapevano e avrebbero potuto chiedere di tutto a un Marrazzo che non poteva più dire di no a nessuno.
-> Quindi secondo me è bene che, gossip o politica che sia (la distinzione è difficile quando è un politico che si comporta in modo da favorire il gossip), se ne parli sui media e che ci si dimetta alla svelta... Marrazzo lo farà, Re Silvio non credo che lo farà mai (nonostante che la D'Addario, nota studiosa di economia e diritto internazionale, fosse, e non solo lei, sulla via del Parlamento Europeo, fermata solo dall'attacco improvviso di Veronica... mi immagino il contributo che avrebbe potuto dare all'Europa!).
Concludo domandandomi angosciato: ma noi amanti della t. (o f. in Padania) siamo ormai una minoranza?