giovedì 8 ottobre 2009

Bocciato il lodo Alfano...ovvero?

Ieri la Consulta ha bocciato il lodo Alfano, ovvero l'immunità per le più alte cariche dello stato: Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei ministri, Presidenza di Camera e Senato. Ovviamente il Parlamento si divide: il lodo Alfano è cosa buona e giusta per il Pdl in quanto assicura la governabilità, perchè un Presidente che debba seguire in prima persona i processi che EVENTUALMENTE lo dovessero coinvolgere, non avrebbe il tempo per occuparsi della cosa pubblica.

Nel caso specifico quell'EVENTUALMENTE è del tutto pleonastico, perchè a meno che Napolitano non venga indagato per non aver messo in regola la badante, tutti gli indizi portano a Berlusconi. E che il lodo Alfano sia una delle cosiddette leggi ad personam pare evidente a tutti.

La sinistra esce dall'ombra e gioisce, esulta e proclama vittoria, pur non avendone i motivi, a meno che dietro a tutto quello che sta succedendo (escort, lodo Mondadori e ora questo) non ci sia davvero una mano rossa a muovere le pedine. Il sospetto viene. E non se ne va.

Ma tornando a Berlusconi. Sento dire che in tutti i paesi europei esiste: è vero, ma solo in parte. C'è una sorta di immunità, ma solo per il Presidente della Repubblica, è il caso della Francia, ma nulla di simile che riguardi il premier. Noi vogliamo essere diversi. Perchè?

Berlusconi dice di non poter seguire i processi senza trascurare il Paese. Io gli credo. Dice che la magistratura rossa lo perseguita perchè le accuse sono iniziate solo dopo il suo ingresso in politica. E io gli credo ancora. Dice che Napolitano si sa da che parte sta. E anche questo mi sento di condividerlo (anche se a onor del vero lui aveva firmato la legge). Però proprio per tutti questi motivi credo anche che Berlusconi debba rimettere il mandato. Perchè le regole del gioco sono queste e le conosceva prima di scendere in campo. Non è stato in grado di cambiarle in sette anni di governo e adesso deve sottostare.

Io sono stato sempre contrario al grido "Dimissioni! Dimissioni!" per ogni pseudo-scandalo. Ma la situazione sta andando fuori controllo e le condizioni del Paese sono al limite. Se Berlusconi sarà condannato, se si dimetterà, nulla cambierà nelle nostre vite di tutti i giorni. Perchè chi lo sostituirà non porterà niente di nuovo. L'abbiamo già visto in passato. Franceschini cambierà l'Italia? Bersani? Fini? Casini? I cambiamenti radicali partono sempre dal basso, dalla gente. Ma sono comunque destinate a spegnersi al confronto dell'ordine costituito.

Certo che dimissioni vorrebbero dire ammissione delle colpe, forse. Ma penso che Berlusconi, in nome della verità e dell'innocenza che professa - e sulla quale bisogna credere fino a sentenza definitiva di terzo grado - dovrebbe lasciare il mandato a qualcuno di sua fiducia (Letta?) e pensare a difendersi dalle accuse. Sarebbe la fine della sua vita politica.

L'età è quella che è, non è più giovanissimo e la sua vita è stata piena e - comunque la si pensi - significativa. Io preferirei morire da innocente, piuttosto che da potente.

1 commento:

Anonimo ha detto...

da cittadino credo che la legge debba essere uguale per tutti, anche e soprattutto per le più alte cariche dello stato. I politici, proprio per il ruolo che occupano nella nostra società, dovrebbe essere sempre al di sopra di ogni sospetto ancor più di noi semplici cittadini.

paolo v.