lunedì 14 dicembre 2009

Solidarietà a Berlusconi, ma...




Ma cosa?

Vorrei che me lo spiegassero Rosy Bindi, Antonio Di Pietro e tutti quelli che da ieri gioiscono per il gesto violento di Massimo Tartaglia, un uomo vittima di se stesso e della sua incapacità di distinguere il bene dal male. Dove il bene e il male stanno sempre, entrambi, nelle parole di quei politici come i sopracitati, che anche di fronte a un atto da condannare senza riserve, trovano il modo di fare dei distinguo. Condanniamo il gesto, ma... Condanniamo la violenza, ma... Solidarietà a Berlusconi, ma... Ma cosa? Ma vergognatevi!

Si chiama mistificazione, cambiare la realtà per adattarla a proprio vantaggio: e come allodole molti rimangono estasiati da questi specchietti, confondendo il riflesso con la luce vera. E nemmeno il sangue li ferma, nemmeno il dolore fisico li placa. Povere allodole smarrite, hanno bisogno che altri dicano, altri facciano per sentirsi rappresentati. Per sentirsi forti. Hanno bisogno di vedere il sangue del nemico per averne soddisfazione, per avere l'illusione che quel che altri hanno messo nelle loro teste sia giusto. E poco importa se la maggior parte delle persone intorno a loro non la pensi così.

E allora diventa normale inneggiare a chi va in giro con l'intenzione - e sottolineo l'intenzione - di fare del male a un'altra persona. E' normale e giustificato, perchè chi viene colpito se l'è meritato. E così i soldati italiani morti a Nassisriya. Anche loro se l'erano cercata, schiavi del padrone a stelle e strisce, occupanti di un paese civile, democratico e pacifista. Allora lo stesso ragionamento deve valere anche per Carlo Giuliani, ucciso mentre democraticamente scagliava un estintore all'interno di un defender dei carabinieri, dopo averne infranto i vetri con un bastone. Lui non se l'era cercata? No, lui è un martire della libertà, simbolo dell'oppressione fascista di Berlusconi e del suo governo.

Finora, però, gli atti violenti arrivano sempre dalla stessa parte, dentro i cui colori evidentemente certi individui trovano ospitalità, se non addirittura terreno fertile per le proprie azioni. E da quella stessa parte si levano sempre le solite frasi: condanniamo la violenza, ma...

8 commenti:

cicapicos ha detto...

Condanniamo la violenza ma ci rammarichiamo del fatto che non sia andata abbastanza a buon fine, visto che già che c'era il buon Tartaglia avrebbe potuto colpirlo una decina di centimetri più in alto e colpirlo sulla tempia così da mandarcelo al creatore quel mafioso di Silvio Berlusconi.
Ecco di cosa noi di sinistra ci rammarichiamo che tutto questo stucchevole cordoglio di circostanza sia vano, perché il Berlusca purtroppo è ancora vivo; e quindi ci vorrà un nuovo Tartaglia per portare compimento l'atto di liberazione nazionale

infinitoperiodico ha detto...

Il tono del tuo commento ti qualifica e non mi sorprende. Tu cosa fai per combattere la mafia? (a parte dare del mafioso agli altri) Se sei così convinto/a che Tartaglia avrebbe dovuto fare di più e meglio, cosa ti impedisce di farlo tu stesso/a?

cives ha detto...

condanno tale gesto, ma lui si faccia processare come è tenuto a fare ogni cittadino implicato in qualsivoglia reato.

infinitoperiodico ha detto...

cives, su questo sono d'accordo con te. La giustizia deve essere uguale per tutti e quindi anche e soprattutto per lui.

Anonimo ha detto...

Ciao AB,
io sono di quelli che finora si è tenuto fuori da queste discussioni, mi sembra che per colpa di uno in cura da 10 anni si sia cominciata una corsa a trovare dei mandanti che non esistono.
Non condivido le parole della Bindi, così come quelle di Di Pietro. In certi casi, avrei preferito il silenzio.
Credo anche che non si possa dire che il gesto di un mezzo pazzo sia stato dettato dalle parole di altri.
E che non si possano tirare in ballo i processi a Silvio o certe sue dichiarazioni per dire "se l'è cercata".
Nel contempo, mi stupisce anche tutta questa attenzione data ai gruppi su facebook. Sappiamo benissimo che in internet ci sono tanti bla-bla che poi nella vita reale non avrebbero tutto questo coraggio.

ciao!
pv

infinitoperiodico ha detto...

Ciao pv,

sono d'accordo con te su tutto. Per quel che riguarda poi Internet hai ragione, ma l'attenzione spasmodica su Facebook è pari all'ignoranza di cosa sia effettivamente Facebook. E' da un po' di tempo che i tg (più o meno tutti) si occupano del "fenomeno Facebook" parlandone in termini ora ironici, ora sociologici, ora terroristici: peccato non sappiano forse nemmeno cosa sia un social network nè quali siano le dinamiche di chi scrive sul Web e così via...

cives ha detto...

di sicuro oggi siamo tutti d'accordo su questo!
;-)

infinitoperiodico ha detto...

Molto carina!