martedì 7 luglio 2009
Carpe diem
Ho visitato una mostra di Robert Capa e mi sono soffermato qualche istante davanti a questo famoso scatto, forse il più famoso di tutti. Al di là dei dubbi sull'autenticità della situazione, questa immagine ha proiettato Capa nel firmamento dei fotografi più celebri e apprezzati di tutti i tempi. Sapeva trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Nel suo libro Leggermente fuori fuoco ha scritto che "in guerra non esistono fotografie belle o brutte, ma solo prese da vicino o lontano": il senso non mi sfugge e lo condivido. Per vedere le cose in modo più realistico possibile dobbiamo avvicinarci, più che possiamo, a costo di andare fuori fuoco, appunto. Ma è un rischio che si deve correre, altrimenti tutto ciò che ci resta è una inutile panoramica fatta di dettagli indistinti che non avremo mai il piacere di scoprire.
In quella foto Capa ha saputo cogliere l'attimo. E quell'attimo ha cambiato la sua vita, l'ha reso immortale. E allora mi chiedo se tutti noi abbiamo diritto a questo attimo e come lo si possa riconoscere. Un solo attimo, trovarsi al posto giusto nel momento giusto per vedere cambiare la propria vita.
E' il segreto per non avere rimpianti: provare, sperimentare senza timori, buttarsi nelle cose non senza coscienza, ma senza ingiustificate paure. Basta timidezze, basta orgoglio, basta rassegnazione.
Aveva ragione Capa, bisogna avvicinarsi più possibile alle cose - e non solo in guerra - per riuscire a viverle pienamente.
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