lunedì 16 novembre 2009

L'Italia del rugby quale Italia è?



Sabato scorso si è giocata allo stadio S.Siro di Milano l'attesissima partita Italia-Nuova Zelanda di rugby. Più di ottantamila persone si sono affollate sugli spalti per vedere un evento straordinario, perchè gli All Blacks sono davvero qualcosa di straordinario. Ma un'altra cosa fuori dal comune mi ha fatto pensare.
Alle prime note dell'inno di Mameli si sono sentite più di ottantamila voci unirsi in un unico coro. Tutti avvolti in un ideale tricolore a cantare "fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta..." e "siam pronti alla morte l'Italia chiamò. Sì!". Bellissimo, commovente e da far tremare le gambe, anche a chi stava come me davanti al televisore. Girano diversi video su YouTube, per chi se lo fosse perso. si dice sempre, e a ragion veduta, che il popolo del rugby è di un'altra specie rispetto a quello che schiuma rabbia, antisportività e violenza che riempie solitamente San Siro come gli altrti stadi italiani a ogni latitudine. Ed è davvero così. E sono sicuro che in quella marea pacifica e appassionata ci fossero persone giovani e meno giovani, alte e basse, religiose e atee, colte e ignoranti, di destra e di sinistra. Una babele insomma. Ma una babele di persone che alle prime note si è sentita unita. Fratelli d'Italia. Fratelli come forse mai prima di allora si erano sentiti. Ipocrisia? Forse sì.

Sarei curioso di sapere quanti di quelli che oggi dicono di aver sentito un brivido nell'ascoltare quelle voci, di essersi sentiti fortissimamente italiani, sono poi gli stessi che cantano "Dieci, cento, mille Nassirya". Quanti sputano sul tricolore per ragioni ideologiche salvo poi cantare l'inno prima di una partita?

Io posso dire di aver sempre sentito emozione alle note dell'inno di Mameli, di essermi sempre sentito italiano guardando il tricolore, che sventolasse sul pennone di un palazzo, fosse cucito sulla maglietta di un giocatore o avvolgesse la bara di un uomo caduto per il suo Paese. E per il mio. E per me.

1 commento:

Il Chiavennasco ha detto...

Io ho deciso: non vedo più il rugby in TV: ogni volta che accendo la tv subiamo la meta..anche sabato scorso accendo la tele e dopo 20 secondi sbagliamo il calcio piazzato e dopo 1 minuto becchiamo l'unica meta degli All Blacks...meglio la pelota basca!