sabato 19 settembre 2009

Odi et amo


Mi sono reso conto che non ci sono parole per spiegare quello che si prova. Trovo assurda questa cosa, perchè non capsico come possa essere così difficile descrivere qualcosa di intimo, qualcosa che nessuno meglio di noi dovrebbe poter conoscere. E invece si balbetta, ci si arrovella cercando metafore e perifrasi. Questo succede sia quando si ama sia quando si odia.

L'amore non è "vorrei stare con te tutta la vita" o "darei la mia vita per te": questi sono propositi, buone intenzioni e desideri, ma non sono l'essenza dell'amore. "Ti cancello dalla mia vita" o "che tu sia maledetto" non sono l'odio, ma sue possibili manifestazioni. Così come rispettivamente sesso e violenza sono banali tentativi di dare concretezza a qualcosa che non sappiamo definire: personalmente credo che la violenza sia il linguaggio dell'ignoranza e il sesso il potere dei deboli.

Eppure molti di noi, se interrogati in proposito, affermerebbero di aver amato o addirittura di amare in quel preciso momento, di avere odiato e di odiare con tutti se stessi. Ma cosa siano amore e odio nessuno ha mai saputo raccontarlo con precisione. E io continuo a chiedermelo, convinto che lì sia il seme della felicità.

Questo darebbe forse un senso alla vita.

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia.
Non lo so, ma sento che ciò accade, e mi tortura.
(Caio Valerio Catullo, Carmina, Odi et amo)

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