venerdì 7 maggio 2010

La "nuova tangentopoli"


In questi giorni si sente parlare di Nuova Tangentopoli. Di solito ciò che è nuovo si contrappone a qualcosa di vecchio, qualcosa che c'era, c'è stato e non c'è più. Dal biennio di Mani Pulite ('92-'94) sono passati quasi vent'anni e non mi pare che rispetto ad allora le cose siano molto cambiate.


Qualche faccia nuova, qualcun'altra riciclata sotto nuovi vessilli, nuovi poteri e vecchi poteri a mischiarsi in un indefinito super-potere che talvolta è economico, altre mediatico. La politica in questo contesto sembra l'anello debole, è l'amo lasciato ormai senza più esca, poco appetibile da chi gestisce i grandi traffici. Prima si pagavano tangenti ai politici per ottenere favori, concessioni, appoggi. Ora se ne fa a meno. Forse è per questo che la chiamano "nuova" tangentopoli.

Che siano politici, militari, medici, imprenditori a prendere soldi è un dettaglio, perchè alla fine quello che conta è che gli appalti sono ancora truccati e così le imprese oneste sono portate a chiudere, i lavoratori rimangono a casa, si generano disoccupazione e indebitamento e il tessuto sociale dell'Italia va' a farsi benedire. E mentre succede tutto questo, qualcuno - più d'uno a dirla tutta - con una mano ci indica la strada verso il benessere, con l'altra ci spinge verso la miseria.

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