giovedì 13 maggio 2010

E li chiamano "Paesi in via di sviluppo"


Quando si parla di Paesi in via di sviluppo ci si riferisce solitamente agli stati africani. Da che son nato li ho sempre sentiti chiamare così. Oggi mi chiedo se finalmente si siano sviluppati. La prima impressione è che siano ancora su questa benedetta via dello sviluppo e che il cammino sia ancora molto lungo. Ma allora è mai possibile capire cosa manca per essere sviluppati? E' una questione di soldi? E' una questione di conformazione geofisica? E' una questione sociale? E' una questione politica?

Quale che sia la questione, l'Africa è al centro di programmi d'aiuto internazionali, così come di ingenti investimenti da parte delle multinazionali in nome della solidarietà (e del quasi nullo costo della manodopera). Però poi si sentono storie che nulla hanno di umano: navi cariche di rifiuti tossici affondate al largo delle coste africane, tonnellate di scorie radioattive sepolte alla chiusura dei cantieri per la costruzione delle strade, strade che servono più a delimitare confini tra bande armate che non a far spostare le persone e le merci. E ancora impianti petroliferi che scaricano residui nocivi nelle foreste e nelle falde acquifere che portano l'acqua ai miseri villaggi.

Mi è stato raccontato che un giorno venne sequestrato un carico di calzature contraffatte. I responsabili dell'azienda titolare del marchio ufficiale chiesero che l'intero carico venisse distrutto. Furono invitati a pensare se non si potesse rimuovere il marchio contraffatto e spedire quelle migliaia di paia di scarpe in Africa, dove sicuramente avrebbero potuto essere utili. I manager dell'azienda rifiutarono, dicendosi disposti a spendere per la distruzione delle scarpe piuttosto che rischiare, un giorno, di ritrovarle sul mercato.


Il nostro sistema di vita per sopravvivere deve produrre ben oltre l'effettivo bisogno. E così crescono in maniera esponenziale i rifiuti che da qualche parte bisognerà pur smaltire. E l'Africa diventa così il migliore dei posti possibili: lontano, affamato, bruciato dal sole e dal fuoco delle armi.

Smettiamo almeno di chiamarli "paesi in via di sviluppo", prima che qualcuno ci creda davvero...

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