sabato 10 aprile 2010

Moby Prince, 19 anni di vergogna


Sono passati esattamente diciannove anni dal 10 aprile 1991, la notte in cui il traghetto Moby Prince in uscita dal porto di Livorno e diretto a Olbia si infilò tragicamente nella petroliera Agip Abruzzo ancorata in rada. Morirono 140 persone, tutti i passeggeri e l'intero equipaggio ad eccezione di un mozzo, miracolosamente scampato.

Ci fu detto che c'era nebbia, menzogna.
Ci fu detto che l'equipaggio stava guardando una partita in televisione, menzogna.
Ci fu detto che il comandante del Moby, Ugo Chessa, aveva compiuto un errore durante la manovra di uscita dal porto, menzogna.
Ci fu detto che il Moby aveva i radar spenti, menzogna.
Ci fu detto che la Agip Abruzzo era ancorata fuori dal cono di sicurezza, menzogna.
Ci fu detto che tutte le persone sul traghetto morirono in pochi minuti a causa dell'impatto e delle fiamme, menzogna.
Ci fu detto che il caso era chiuso. Vergogna!

Consiglio a tutti la lettura del libro di Enrico Fedrighini, "Moby Prince: un caso ancora aperto".

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