venerdì 16 aprile 2010

La satira del macabro


Ieri sera ho assistito a una scena d'altri tempi: durante la puntata di Annozero il ministro La Russa ha richiesto dal direttore de l'Unità, Conchita De Gregorio, le scuse per il cattivo gusto di una vignetta a firma Staino apparsa nei giorni scorsi sul suo giornale. A questo punto il conduttore Michele Santoro è insorto urlando al ministro (il cui passato missino è ben noto) che nella sua trasmissione non si dovrà mai chiedere scusa per la satira, che la satira non sarà mai zittita o censurata e che forse il ministro pensava di essere ancora "al tempo del fascismo". Ovviamente la risposta di La Russa è stata altrettanto urlata. Piuttosto imbarazzato e imbarazzante il silenzio della De Gregorio.


Ma qual è l'oggetto della discussione? In una vignetta si vede un personaggio fare riferimento all'incidente aereo che ha spazzato via la quasi totalità del governo polacco. In tutta risposta, un altro personaggio si rammarica dicendo "A chi troppo a chi niente". L'auspicio che anche il governo italiano possa essere decimato è più che evidente. Di questo dunque si discute. Ma la satira del macabro è ancora satira? Nel giorno in cui  si è spento un grande della comicità italiana come Raimondo Vianello, uno che ha saputo far ridere sempre senza essere mai volgare, offensivo o cinico, ecco in un giorno così questa difesa della satira del macabro stride ancora di più.

Nessuno vuole censurare la satira, caro Santoro, solo sarebbe bello che lo stesso ardore con cui si è difesa la vignetta di Staino ci fosse in difesa del buon gusto e del rispetto per la morte di 96 persone. Per una volta il governo Berlusconi poteva essere risparmiato. Che barba che noia, che noia che barba...

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