giovedì 16 giugno 2011

Plastik…azzi


Finalmente è finito. Nel marasma dei reality più improbabili ed insulsi, è spuntato come un fior di cemento un programma che, sorprendendo me per primo, è stato capace di essere peggiore dello Show dei record in versione Barbara D’Urso: si tratta naturalmente di Plastik, ovvero come ostentare l’inconsistenza etica e intellettiva di certi individui. Ma non solo, purtroppo.


Lo Show dei record metteva in mostra casi al limite della tolleranza e del disgusto: persone in grado di leccarsi le orecchie, rivoltarsi la pelle come un serpente o anziani alti cinquanta centimetri e cose ancor peggiori. Cattivo gusto, attrazioni da circo degli anni ’50. Ma incredibilmente Plastik è riuscito a scendere ancora più in basso. Bambini malformi, adulti cresciuti con due teste o quattro gambe, forme tumorali abnormi e persone la cui sofferenza era trattata come una sottile cornice intorno a un quadro di discutibile curiosità. Perché mostrare in quel modo le aberrazioni della genetica? Perché fare del dolore una forma di spettacolo? A chi giova questa fiera della malattia e della malformazione? Probabilmente solo allo share e agli inserzionisti, macabri speculatori senza vergogna.

Ma c’è un altro aspetto davvero indecente di quella trasmissione: una sfilata di persone con gravi problemi psichici raccontano storie del tipo "mi devo sposare e per il giorno del matrimonio devo perdere 20 chili, rifarmi gli zigomi e dare una pompatina al seno perché tutto deve essere perfetto", oppure "ho una quarta di seno, ma non mi sento realizzata, voglio assolutamente una sesta per stare bene con me stessa", o ancora "il mio sogno fin da bambina è stato quello di assomigliare a Brigitte Bardot e quindi farò di tutto per diventare come lei… ho già effettuato 28 interventi di chirurgia plastica e sono davvero felice adesso".

Persone così andrebbero sì mostrate in televisione, ma come esempi di cosa non bisogna fare. Invece le si esibisce come personalità eccentriche, coraggiose, estrose. Io le prenderei e le chiuderei in una stanza con tanto di camicia di forza: un bel reality in ospedale psichiatrico. Certo probabilmente dentro alle loro teste ci sono insicurezze, fragilità e molta ignoranza. Ma proprio per questo andrebbero curati e non ritoccati, taroccati, assecondati e buttati in tv. E poi ci tocca sentire le santamariagoretti demonizzare questa mercificazione del corpo. Avessi sentito o letto una critica a questo scempio televisivo da qualche femminista se-non-ora-quandista.

Ultima considerazione: la scelta di Elena Santarelli come conduttrice è più che comprensibile. La bellezza al confronto con la "bruttezza", la forma perfetta al confronto con la deformazione, la salute apparente al confronto con l’apparente salute. Contrasto tanto forte quanto bieco e meschino.

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